Pensieri del corridoio
Vado
d'accordo anche con i ragni. È una questione di rispetto reciproco.
Abitano serenamente casa mia, perché non dovrebbero farlo? Non ci sono
mai io in casa: giustamente ne approfittano. Una casa vuota e grande,
tutto sommato ordinata e pulita, mi fa piacere ne approfittino. Andiamo
d'accordo perché so, l'ho imparato per esperienza, che quando rientro
devo farlo con cautela. Giro la chiave lentamente, scosto l'anta della
porta e mi infilo in casa mia sapendo che è anche casa loro. Non accendo
la luce del corridoio, basta quella del giro scale che filtra dai vetri
dell'ingresso. Percorro in silenzio il corridoio e so che loro agili
tornano ai nascondigli e agli anfratti del muro dove stanno quando ci
sono anche io. Non ci vediamo. Hanno avuto lo spazio e il tempo della
mia assenza, mi concedono il mio. È una questione molto semplice: ne
sorprenderei qualcuno di certo se entrassi in fretta e senza
precauzioni. Sarebbe sgradevole per entrambi. Odio i ragni. Non potrei
urlare perché vivo sola, che grido a fare? Dovrei occuparmi di prenderlo
o prenderli e stringendo i denti per il disagio reciproco liberarmi
del problema con un bel lancio dalla finestra. Odio i ragni. Andiamo
d'accordo. Esperienza e pratica.
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